Lab 2.0 Magazine | Dall’Olanda al Portogallo, opere tra l’architettura e l’arte dove la luce diviene mezzo per riqualificare gli spazi urbani
— di Gabriele Berti
«L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l’Architettura è per commuovere» – Le Corbusier
Sì pensi ad una piazza, grande o piccola che sia; al ritmo dei portici che la circondano, un ritmo che però porta alla monotonia ed alla progressiva indifferenza di chiunque li attraversa abitualmente. Poi qualcosa avviene all’interno di questa piazza: un gioco di luci, un gioco che rompe lo stato di monotonia; un qualcosa che risveglia, stimola, incuriosisce, sconvolge e commuove. Attraverso un intervento “leggero” angoli dimenticati della città riacquistano una loro voce. Una piazza, un tunnel; teatri della vita di ogni giorno, divengono occasioni di cambiamento: dall’usuale all’inusuale ed inaspettato. Interventi che caratterizzano, opere artistiche ed architetture che, attraverso l’uso della luce e di volumi leggeri ed effimeri, riescono a ridare voce a spazi muti e a fornire nuove letture degli stessi.
E’ il caso, ad esempio, del sottopassaggio del Tugelaweg ad Amsterdam. Un anonimo “tubo” rettangolare, senza pilastri al centro, luogo di un continuo passaggio di pedoni e ciclisti. L’intervento dello studio Nio Architecten di Rotterdam punta ad aprire una parentesi in questo frenetico via vai, tramite la creazione di due nuove grandi pareti luminose. Queste due grandi superfici ricoperte da led di colore bianco, divengono due finestre che si aprono verso il mondo animale, verso il Sud Africa ed i suoi maestosi inquilini.
Chiunque passi per il tunnel potrà intravedere, per qualche momento, la silhouette e le attività dei “big five”: l’elefante, il rinoceronte, il bufalo, il leone ed il leopardo. L’accensione e lo spegnimento dei 12000 led facenti parte delle grandi pareti, non simulano, ma ci forniscono uno spaccato della vita di ogni giorno di questi grandi animali. Al frenetico mondo umano, viene contrapposta la lentezza e volubilità della vita animale; uno spettacolo che continua ad intrigare per lungo tempo ed in cui ognuno potrà leggere e vivere la propria storia. Tramite un gesto apparentemente semplice, viene creata una connessione diretta tra due mondi paralleli; collocando sotto la Tugelaweg un momento inaspettato ed estremamente peculiare.
Caratterizzare, sconvolgere, emozionare; tre fattori chiave che è possibile leggere anche in interventi, come le installazioni temporanee, dove il confine tra architettura ed arte si fa più labile. In esse la potenza e la comunicabilità dell’opera sono racchiuse e condensate in pochi semplici gesti ma di grande effetto. Un caso emblematico è il progetto LEDscape dello studio LIKEarchitects di Lisbona. Un caso in cui l’opera artistica diviene messaggio ma anche paesaggio. In questa installazione per IKEA al “Centro Cultural de Belém” a Lisbona, il principio fondativo del progetto fu la pubblicizzazione e commercializzazione delle lampadina a led “Ledare”. Lo studio si pone come scopo principale quello di avvicinare questa tecnologia di illuminazione ai consumatori, demistificando eventuali preconcetti ed enfatizzando l’importanza della loro applicazione in un contesto di uso più sostenibile dell’energia elettrica. In quest’opera i progettisti si spingono però oltre, creando una sorta di piccolo labirinto luminoso, un luogo dove la tecnologia sostenibile e la collettività si incontrano.
1200 lampadine a led, collocate a cinque diverse altezze attraverso steli metallici; metaforizzano una foresta rigogliosa, o forse un prato: un alto prato della campagna portoghese, dove tante piccole “lucciole di led” ci invitano a tuffarci e vivere un attimo di serenità e comunione con l’opera artistica. Questo “labirinto effimero” invita persone di ogni età ad attraversarlo, a godere del fascino della luce e della tecnologia in maniera estremamente interattiva e giocosa. Luci, riflessi, colori; divengono strumenti utilizzati si per emozionare, ma anche per creare e definire spazi e paesaggi nella città contemporanea, regalandole nuovi scorci e nuovi attimi di novità e gioia.