• Home
  • Economia
  • Società
  • Mondo
  • Arte
  • Architettura
  • Spettacolo
  • Produzioni

Missili a Tienanmen, 70 anni dopo l’esercito cinese si svela

0 Comment
1 Set 2015   di Serena Console
Tweet

Tanti ne sono passati dalla fine della Seconda guerra mondiale, che nell’estremo oriente fu anticipata dalla guerra sino-nipponica, iniziata nel 1937. Il 3 settembre, proclamato Giorno della Vittoria, la Repubblica Popolare celebra l’esito dei due conflitti. E con una grande parata nella capitale mostrerà al mondo la sua potenza militare

cina-esercito-parata-sito-800x540

Dopo aver assestato il crollo finanziario delle borse di Hong Kong, Shenzen e Shanghai, la Cina riversa tutte le sue attenzioni e i suoi capitali (umani ed economici) sulla parata del prossimo 3 settembre, per celebrare il settantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e della vittoria sul Giappone. Il presidente Xi Jinping già dallo scorso anno aveva riconosciuto il terzo giorno di settembre come festività nazionale per ricordare le vittime della seconda guerra sino-giapponese, iniziata nel 1937 e terminata con la resa incondizionata del Giappone all’esercito cinese. A Piazza Tiananmen si festeggerà il Giorno della Vittoria con una parata militare che vedrà sfilare l’Esercito Popolare della Liberazione e le forze armate della Repubblica, dando sfoggio della macchina bellica cinese di fronte agli occhi di leader mondiali.

Lo scorso 25 agosto il governo ha pubblicato la lista degli invitati “speciali” che presiederanno alla parata dell’esercito cinese fornendo un’istantanea del suo peso crescente in molte parti del mondo. Passarla in rassegna può sembrare noioso, ma è certamente istruttivo per quanto riguarda i rapporti diplomatici della Cina. Ministri ed esponenti di 30 Paesi diversi assisteranno infatti alla sfilata e alcuni di essi invieranno truppe per riempire le schiere della parata. Il presidente russo Vladimir Putin, il presidente del Sudan Omar Hassan al-Bashir e il presidente venezuelano Nicolás Maduro siederanno sulla tribuna d’onore assieme al presidente cinese. Presenti, anche se in posti meno privilegiati, i ministri di Francia, Regno Unito e Australia. Gli Stati Uniti, che non invieranno membri del governo, saranno rappresentati da diplomatici residenti in Cina. Per compensare la scarsa partecipazione delle democrazie occidentali, Pechino ha invitato anche politici di fama ormai in pensione, come l’ex premier britannico Tony Blair e il predecessore della cancelliera tedesca Merkel, Gerhard Schröder.

Japanese_soldiers_celebrate_victory_at_Shanghai_1937

Confermata la presenza dell’ex premier giapponese Tomiichi Murayama, che nel 1995 si scusò ufficialmente per l’aggressione della Cina da parte del Giappone. L’attuale presidente, Shinzo Abe, non si muoverà invece dal Paese del Sol Levante. Altro grande assente, specie perché storico alleato della Cina, il leader dell’alleata Corea del Nord Kim Jong Un, che sarà sostituito dal segretario del Partito dei Lavoratori della Corea, Choe Ryong-hae. Non è ancora chiaro, invece, se il presidente sud coreano presiederà.

Oltre 12 mila soldati dell’esercito cinese sfileranno accompagnati da altri mille provenienti da Paesi che hanno dato un contributo militare e politico durante la grande guerra per porre fine ai regimi totalitari del nazi-fascismo. I soldati provengono da Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Mongolia, Afghanistan, Cuba, Fiji, Serbia, Messico, Pakistan, Laos, Cambogia e Vanuatu. Qu Rui, vice capo delle operazioni dell’Esercito Popolare della Liberazione, a scanso di equivoci e preoccupazioni ha affermato che la breve manifestazione, della durata di 70 minuti, serve a ricordare le sofferenze imposte al popolo mondiale durante la Seconda guerra mondiale e non ha nulla a che vedere con l’ostile rapporto con Tokyo. Ma certamente l’intento è anche quello di mostrare al mondo (Stati Uniti, Giappone e Taiwan, in primis) quanto negli ultimi anni l’esercito cinese si sia potenziato tecnologicamente.

w02_3a35696u

L’Esercito Popolare della Liberazione sfilerà con oltre 200 aeroplani e 500 mezzi militari. Qu Rui ha affermato che l’84% dell’equipaggiamento presente appare per la prima volta pubblicamente. Il sistema missilistico, importante per il controllo e la difesa dei mari del Sud Est asiatico e delle isole che affacciano sul Mar del Giappone, dispone di missili DF-16 e DF-21D, con un lancio a lungo raggio di 1,450 km. Sono ancora misteriose le modalità di presentazione e di pratica; certo è che gli osservatori constateranno la varietà e la potenza del sistema cinese. Anche l’aviazione farà sfoggio dei suoi gioielli con i caccia di quinta generazione J-18, J-20 e J-31.

Questa opulenza militare, però, è sotto stretta sorveglianza dagli occhi indiscreti dei cittadini. Già molti giorni prima della parata dell’esercito cinese, le strade vicino alla Città Proibita sono state chiuse al traffico, mentre il giorno della Vittoria – 3 settembre – parchi, stazioni, musei, hotel e shopping district saranno chiusi al pubblico. Ai residenti della zona è stato vietato di affacciarsi alla finestra durante la parata. Persino i due principali aeroporti della capitale non faranno volare gli aerei dalle 9.00 del mattino sino a mezzogiorno. E, oltre al volo, anche la vendita di droni privati sarà vietata; basti pensare il sito di e-commerce cinese Alibaba ha pubblicato un avviso che invita a sospendere la vendita dei velivoli nel giorno della manifestazione.

CHINA-BEIJING-18TH CPC CENTRAL COMMITTEE-THIRD PLENARY SESSION (CN)

I cieli non sono solo sotto sorveglianza militare, ma anche ecologica. È sorprendente constatare come la chiusura preventiva di 10 mila fabbriche nel distretto di Pechino abbia contribuito a diminuire del 40% il livello di microparticelle tossiche presenti nell’aria, mostrando un cielo azzurro, insolito agli occhi degli abitanti della capitale. Anche questa, forse, potrebbe esser una strategia politica del Partito Comunista per mostrare agli ospiti stranieri l’efficacia delle misure green che la Cina sta adottando. Ma molti utenti su Weibo (il Twitter cinese) lo hanno definito un triste stratagemma, adottato solo per impressionare i leader mondiali e celebrarae l’esercito cinese, mentre il governo trascura quotidianamente le gravi malattie respiratorie che colpiscono i cittadini.

Per evitare commenti spiacevoli e pericolosi degli utenti internet, il Partito ha già messo in azione la macchina censoria del Great Firewall. Così, l’app per smartphone Astrill che offre il servizio di VPN (permette una connessione a server di tutto il mondo per evitare le restrizioni nel cyberspazio) è stata chiusa dalle autorità cinesi, impedendone l’utilizzo agli utenti. Il 22 agosto anche un’altra app per il VPN, GitHub, è stata chiusa e il titolare è stato personalmente invitato dalle forze dell’ordine a smettere di migliorare e promuovere il servizio e a rimuovere tutti i codici di accesso e funzione. La lista della chiusura delle applicazione per il VPN è lunga, ma è evidente il disappunto degli internauti che rivendicano la libertà d’informazione e di circolazione delle notizie. In Cina a raccontare la grande manifestazione sarà solo e soltanto la tv statale CCTV con un programma che inizierà la sera della vigilia dell’evento, dal titolo Vittoria e Pace.

Articoli Correlati

  • Coree, Cina sempre più vicina al Sud. Gli equilibri nel Pacifico si complicano
  • Senza la politica del figlio unico non inizia una nuova era
  • Il piano di Mao e quella cura da Nobel contro la malaria
  • Perché la svalutazione dello yuan è una mossa vincente
  • L’eco della Umbrella Revolution 26 anni dopo Tienanmen
  • Terremoto in Nepal, un’occasione d’oro per India e Cina

Commenti

commenti

Tweet
di Serena Console


Articoli correlati


Senza la politica del figlio unico non inizia una nuova era
novembre 24, 2015

Il piano di Mao e quella cura da Nobel contro la malaria
ottobre 20, 2015

Perché la svalutazione dello yuan è una mossa vincente
agosto 20, 2015


  • facebooklink twitter youtubelink google+ youtubelink

  • Recent Posts

    • All'Ex Dogana si celebra l'EX VOTO degli artisti residenti
      aprile 11, 2018
    • Nocturnal Emissions, l'arte tra carta e "pelle"
      novembre 9, 2017
    • Il MLAC riparte con una mostra per "Contestare l’ovvio"
      ottobre 25, 2017
    • DOUBLE|U, l'arte di ADR per la "sopravvivenza dell'antico"
      ottobre 12, 2017
    • La seduzione della memoria nelle opere di Karlos Pérez
      ottobre 7, 2017
  • No(w) Regrets

    No(w) Regrets
  • i più letti

    • L'inno della Serie A e Allevi, che tra i litiganti...
      agosto 2, 2015
    • Perché Tsipras non è un traditore, un commento a freddo
      luglio 23, 2015
    • San Basilio, l'arte urbana contro il degrado delle...
      giugno 18, 2015
    • Perché i campi rom esistono e oggi sono un problema
      maggio 14, 2015
    • «E io alla street art gli do fuoco», intervista a Hogre
      gennaio 28, 2015
    • Guida ai cinema d'essai (ancora aperti) di Roma
      gennaio 10, 2015
    • Unar conferma, gli stranieri delinquono meno degli...
      novembre 6, 2014
    • Immigrazione, cosa cambia da Mare Nostrum a Triton
      novembre 1, 2014
    • L’opera di Hassan Fathy, architettura partecipata...
      settembre 1, 2014
    • L'esperimento di Facebook. Ecco cosa accade se metti...
      agosto 14, 2014

  • Find us on Facebook

  • Produzioni

    • Dentro la Giungla di Calais | di Federico Annibale...
      marzo 29, 2016
    • Dentro la Giungla di Calais |di Federico Annibale (parte...
      marzo 8, 2016
    • "La mappa di Parigi" | di Fulvio Cozza
      novembre 16, 2015
    • "Stavo scappando" | di Ilaria Nassa
      novembre 7, 2015
    • "Jack" | di Alessandro Senzameno
      novembre 1, 2015

  • lab2.0 Magazine


  • © dailystorm.it | Dev IMSEO

    Testata giornalistica iscritta al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, autorizzazione n. 12 del 15 Gennaio 2013.

    ISSN 2421-1168

  • AdSense

  • Per collaborare con dailySTORM, segnalare iniziative, proporre inserzioni e acquistare spazi pubblicitari, scrivici a:

    redazione@dailystorm.it

  • Pagine

    • Chi siamo
    • Contatti
    • Redazione
    • Condizioni di utilizzo
    • Privacy
    • Informativa sui cookie

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.OkInfo