Il colosso dell’iPhone puntava a conquistare il mercato della musica streaming con un nuovo servizio di abbonamenti mensili. Ma Big G l’ha bruciata sul tempo, lanciandone uno gratuito. Proprio come Spotify. E non solo. anche sul terreno delle notizie è battaglia
— di Francesco Fucà per IG Group
Il mercato musicale in streaming è un settore florido e in continua crescita e questo Google lo sa bene. Così con una mossa da fuoriclasse il colosso di Mountain View ha spiazzato tutti lanciando la versione gratuita del suo Play Music proprio qualche giorno prima del lancio ufficiale di Apple Music, il servizio di musica in streaming di Cupertino che vedrà l’esordio ufficiale il prossimo 30 Giugno.
Una contromossa, quella di Google, che complica quella che doveva essere una sfida a due, tra l’ormai testato e conosciuto Spotify e il nuovo Apple Music. Proprio quest’ultimo sembra rischiare di più, perché il nuovo servizio in streaming di Cupertino è si attesissimo, ma non prevedendo una modalità gratuita potrebbe essere scartato a priori dagli utenti che adesso potranno scegliere tra Spotify (che ha fatto della versione free il suo punto di forza) e Play Music.
Play Music in versione gratuita (quella a pagamento costa 9.99 euro al mese) avrà un sistema di spot pubblicitari simile a quello di Spotify. E proprio come Spotify anche questa versione avrà delle limitazioni. Ad esempio non si potrà scegliere che canzone ascoltare, non sarà possibile mettere in pausa né riascoltare un brano che si stava ascoltando. Il servizio targato Google è già disponibile negli Stati Uniti in versione desktop e sarà disponibile nei prossimi giorni online negli store di Apple e Android.
Play Music in versione gratuita non è però l’unica novità in casa Google. A pochi giorni di distanza da YouTube Newswire, canale che verifica filmati su fatti d’attualità condivisi, Google lancia News Lab, che si pone l’obiettivo di fornire un aiuto concreto alle redazioni e agli operatori del settore. Il portale vuole favorire l’innovazione laddove si incontrino tecnologia e media. Raccogliere e condividere indicazioni e suggerimenti su come sfruttare al meglio i servizi Google per fare informazione sarà l’obbiettivo primario di News Lab.
Non è un caso che da Cupertino una manciata di giorni prima abbiano annunciato il lancio di Apple News, un servizio d’informazione basato su notizie selezionate da algoritmi ma anche da un team di giornalisti che renderanno la scelta più umana e affidabile. Google, dal canto suo, non sta puntando sull’aggregazione di notizie prodotte da altri ma sull’immagazzinamento di contenuti prodotti dai giornalisti attraverso i propri strumenti.
Collegandosi al portale di News Lab, i giornalisti potranno infatti seguire dei tutorial sull’utilizzo di strumenti creati appositamente per le redazioni o più semplicemente potranno imparare a ottimizzare l’uso dei cavalli di battaglia di Google, come Maps, YouTube, Earth. Altro obbiettivo di News Lab è sviluppare soluzioni e opportunità per il giornalismo partecipativo. Coinvolgere, cioè, chiunque sia in possesso di uno smartphone e renderlo un vero e proprio reporter per offrire un’informazione diretta e senza filtro.