Sembrava una bufala del web. La Germania ha un debito con la Grecia di 162 mld di euro per debiti di guerra. E intanto la troika pretende licenziamenti.
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IL COLPO DI SCENA ATENIESE – La Grecia potrebbe chiedere 162 miliardi di euro alla Germania come risarcimento per i danni provocati da quest’ultima, durante la seconda guerra mondiale. I numeri della notizia shock vengono pubblicati dal quotidiano ellenico To Vima e si riferiscono ad un lungo lavoro di analisi e classificazione di quasi 750 volumi effettuato da parte di un pool di esperti tra cui dei dirigenti di vari ministeri ellenici e dell’archivio generale di Stato. Sono state scansionate, in tutto, più di 190mila pagine di materiale ritrovato nei sottoscala di ministeri e in camere seminterrate. Il report con la documentazione completa sarebbe arrivato in Germania, dove anche l’auterovole quotidiano Spiegel, uno dei più importanti, ha riportato la notizia.
Inizialmente sembrava una bufala del web, ma col tempo e fonti più attendibili (come gli stessi quotidiani greci e tedeschi, economisti e dirigenti della Banca Centrale Greca) sembrerebbe che la documentazione per richiedere i 162 miliardi esista. Anzi, l’imbarazzo della richiesta ancora non effettuata viene spiegata dal giornale Deutsche Welle: “Se il governo greco rinuncia alle pretese, poi in Grecia ci sarebbero ondate di indignazione. D’altra parte, Antonis Samaras – primo ministro greco – non vuole gravare il suo rapporto con la Merkel, che tanto faticosamente ha restaurato di recente, chiedendo miliardi”.
LA DOCUMENTAZIONE – Tuttavia è solo la Banca Centrale della Grecia che conosce il totale dei pagamenti ai vincitori durante il periodo di occupazione e la prima valutazione subito dopo la guerra, proprio da parte della Banca nazionale, dimostra come l’importo da restituire ad Atene sia 4,5 milioni di libbre d’oro cioè 162 miliardi di euro, secondo indiscrezioni del ministero delle Finanze. In conclusione, secondo il report, la Grecia in passato non ha mai ricevuto un risarcimento per i disagi subiti durante i conflitti con la Germania. Attualmente l’importo complessivo del risarcimento corrisponderebbe all’80% del Pil corrente e se questo fosse pagato coprirebbe la maggior parte del debito del Paese con la Troika.
La relazione del team greco si basa su volumi di materiale d’archivio, compresi gli accordi, la legislazione e le precedenti decisioni giudiziarie. Come affermato dal capo del comitato, Panaghiotis Karakousis, sono state scandagliate in tutto 190mila pagine rinvenute in vari archivi. Delle 761 cartelle, secondo gli studi, emergerebbe che il 14% risalgono al primo conflitto mondiale e il restante al secondo. Su 109 file relativi alla Grande Guerra il 93% riguarda il risarcimento dei danni causati durante il periodo di neutralità (legge 496/76), mentre relativamente all’occupazione nazista, il 91% dei casi riguarda proprio le compensazioni (DL 4178/61). Sul totale, circa il 90% dei documenti si riferisce a casi di individui, come richieste di compensazione da parte degli eredi dei defunti per infortuni, malattie, o danni a proprietà, immobili e aziende.
I DANNI – Il calcolo dei danni è fondamentale per ottenere un risarcimento. Intanto, si dovrebbe tenere conto di 300mila cittadini greci morti di fame, come risulta da un rapporto ufficiale redatto per l’occasione dalla Croce rossa internazionale. Inoltre, Germania e Italia ottennero forzatamente dalla Grecia anche quello che venne definito un prestito d’occupazione di 3,5 miliardi di dollari. Lo stesso Fuhrer in quella circostanza ne certificò il valore legale e dispose il risarcimento.
Ma alla Conferenza di Parigi nel 1946 alla Grecia vennero riconosciuti solo 7,1 miliardi di dollari come risarcimento, anziché i 14 richiesti. Quindi l’Italia restituì come doveva la propria parte del prestito, mentre la Germania no. Un rapporto redatto nel luglio del 2011 dall’economista francese Jacques Delpla sostiene che Berlino, addirittura, dovrebbe oggi alla Grecia ben 575 miliardi di dollari per gli interessi maturati.
Sempre secondo Deutsche Welle, “nessun altro come la Germania ha distrutto tanto in Grecia: 130.000 civili morti, donne e bambini giustiziati per rappresaglia; 70.000 ebrei nei campi di concentramento, 300.000 subirono congelamenti e morirono di fame perché i tedeschi confiscarono loro cibo; distrutto il 50% delle infrastrutture del Paese e il 75% del settore industriale di allora”.
INTANTO LA TROIKA… – Intanto la trattativa tra il governo greco e i rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce), iniziata il 13 marzo per varare nuove riforme d’austerità, sembrerebbe aver superato un grande ostacolo: lo spinoso problema dei licenziamenti nel settore pubblico, condizione considerata indispensabile per la concessione della tranche di marzo da 2,8 miliardi di euro e che ha sinora ritardato la conclusione delle trattative.
Il governo, secondo la stampa greca, si appresta a superare l’impasse con l’approvazione di una legge che renderà più semplici le procedure. La richiesta della troika, infatti, riguarda il licenziamento di 7.500 dipendenti irregolari entro la fine del 2013 e di un totale di 20.000 entro la fine del 2014.
Le trattative con la partecipazione del Ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, riprenderanno lunedì prossimo, dopo il suo rientro da Dublino dove partecipa alla riunione dell’Eurogruppo. Chissà se il fantasma dell’antico debito che la Germania ha con la Grecia possa farà cambiare il tono delle trattative. Qualcuno potrebbe chiedersi: perché il popolo greco dovrebbe pagare un debito quando la Germania non lo ha fatto?
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Stefano Vito Riccardi
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